Contemporanea

Mémories // Anne et Patrick Poirier

a cura di Graziano Menolascina

Da sempre insieme, sulla scena del contemporaneo, Anne e Patrick Poirier continuano a stimolare il pubblico con le loro sperimentazioni. Nelle loro opere risuona fortemente l’esigenza di sentire la forma, lo spazio e il tempo. La memoria è sempre al centro della scena. Si pongono nei confronti della realtà da rappresentare in termini non tanto critici quanto disponibili, nel senso che vogliono rivelare l’apparenza senza mistificazioni, darne una figurazione naturale senza manipolazioni. L’utilizzazione dell’arte come finestra sul mondo, eccezionale strumento di documentazione in cui l’inevitabile finzione è superata dall’immediatezza della rappresentazione. Secondo i Poirier l’arte è concezione sociologica che considera l’esperienza individuale e le relazioni sociali segnate da caratteristiche e strutture che si decompongono e ricompongono rapidamente, in modo vacillante e incerto, fluido e volatile, come afferma Zygmunt Bauman nei suoi scritti; viviamo in una società liquida, ma il suo modello non intende certo prendere alla lettera questa metafora, come sta avvenendo invece ora, nel momento in cui documentazioni storiche e culturali rischiano di estinguersi, trascinando nel buco nero tutto e tutte le memorie del passato cancellando quell’idea di speranza utile per il futuro. Anne e Patrik creano attraverso l’opera una sorta di stratificazione segnica che diventa strumento di indagine, delinea sempre particolari momenti storici, interessandosi all’uomo in determinate condizioni storiche e sociali. Un’indagine sull’eterno ritorno degli eventi, una grande ricerca sulla storia e sul contemporaneo attraverso l’utilizzo di grandi plastici, sculture, frammenti e oggetti ritrovati. I Poirier appartengono alla minoranza degli artisti decisi a riconquistare l’identità perduta, non rispecchiano un protocollo culturale omologato, anzi difendono la loro libertà di pensiero. Nelle loro opere polimateriche confluiscono varie motivazioni etico-esistenziali, tutte riconducibili al riscatto dell’intera umanità attraverso la coscienza della raffigurazione. Un mondo onirico, fantastico e allo stesso tempo terreno, attraverso l’immagine della memoria. Il nero assoluto del carbone di “Oculus Imaginations” del 1986 da un lato rivela inequivocabili segnali di rivolta contro l’ordine precostituito e la rigida morale perbenista borghese incarnata dalla civiltà occidentale, e dall’altro la constatazione dei movimenti sociali e collettivi che non possono liberare l’essere umano dall’affrontare le proprie passioni negative individualmente, al di fuori di ogni riferimento e di ogni azione dinamica di modifica politica e sociale.

FORMATO 24 X 22 CM | BROSSURA
ISBN  9788899928445 | PAG. 48 | EURO 20,00
COLLANA: Tempora
USCITA: maggio 2019
TARGET: arte moderna e contemporanea

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