Contemporanea

Ausiliare // Clarissa Baldassarri

a cura di Marianna Agliottone e Rosaria Iazzetta

Baldassarri opera con un ardore chirurgico, nella creazione delle sue opere. Trattiene il fiato del pubblico con una proposta matericamente sempre in antitesi, se fragile, forte di contenuti, se leggera e diretta, pesante nella materia che li costituisce. Questo perché la volontà matura di una creatrice qual è, passa tra la consapevolezza e lo studio forsennato, di chi oltre che gridare al mondo una riflessione appropriata ai tempi, prende in prestito dal cielo le stelle, per ridimensionarle a dovere, negli animi assopiti.
Abbiamo un costante bisogno della Baldassari; lo chiedono gli spazi che si avviluppano o si arroccano alle dinamiche sociali, di quartiere o di città, con estremo nichilismo; lo chiedono i costanti bisogni di trovare nel sacro, il profano individuale, ammassato al senso di carne più che di spirito; lo chiedono le miriadi di ragioni sui fatti estetici, deturpati, che si mostrano con materie inerti, e mai vive; lo chiede lo stato dell’arte, che persa la purezza, trova in lei la forza dirompete e vibrante di verità, fatta della stessa lama appuntita e fine del samurai nipponico, dedito a tagliare il superfluo, lasciando in un’opera zen, un’immensità di contenuti, utili alla trasformazione, di cui tutti abbiamo bisogno.
Il fonometro, misuratore per eccellenza, nei suoi processi di lavoro, porta chiarezza senza nessun fraintendimento all’ascolto disgiunto di suoni, che se pur esterni, si arrovellano a quelli interni e ne mostrano la purezza che li muoveva. Se nella registrazione, e nel rivedersi in segni, o in altra forma, appaiono grandi diversità, quel gap differenziale, viene colmato dalle sue volontà, nel resto delle installazioni. La Baldassarri è un modo efficace di fare arte, non tanto per il fatto che si afferma con il suo pensiero ancor prima che con la sua arte, ma perché in lei, tanto quanto nel lavoro, le strade esistenziali si amplificano, a secondo del processo che intende evidenziare. Il divino, sempre celato e mai manifesto, trova in lei la radice motivazionale, dove s’identificano tutti i fattori sociali, per il quale, la lotta estetica e i contenuti, sono necessariamente eloquenti. Raramente si affievolisce il pensiero, e se la forma investe in contenuti e concetti sempre più profondi, gli spazi d’interazioni si modellano di fronte al suo operato. Come oggi, in una Chiesa, la sua volontà non si scontra con l’aria che la pervade, ma anzi si assottiglia, diventa estremamente rarefatta, come nelle cime montuose in alta quota, per aiutare a mimetizzare, nella natura del paesaggio costruito dai credenti nei decenni passati, opere multisensoriali. 

FORMATO 24 X 28 CM | SPILLATO
ISBN  9788899928650 | PAG. 32 | EURO 6,00
USCITA: marzo 2020
TARGET: arte moderna e contemporanea

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